NUOVO PIANO TRANSIZIONE 5.0 – LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL DECRETO ATTUATIVO
Arrivano finalmente le tanto attese anticipazioni sul decreto attuativo del Nuovo Piano Transizione 5.0, attualmente al vaglio del MEF e di prossima pubblicazione.
Il testo è ancora in bozza, quindi è molto probabile che nel testo definitivo troveremo delle nuove modifiche, ma possiamo in ogni caso sintetizzare le principali novità emerse.
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UNA SOLA PRATICA ALLA VOLTA
Ogni impresa potrà avere attiva una sola pratica alla volta. Qualora il progetto di innovazione faccia riferimento a due o più processi interessati, occorrerà prendere come riferimento l’intera struttura produttiva.
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PLAFOND ANNUALE
Il limite dei 50 Milioni di euro è annuale.
Per usufruire del doppio plafond (annualità 2024 e 2025) è necessario completare gli investimenti entro il 31 dicembre 2024, oppure entro il 30 aprile 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 gli ordini siano accettati dal venditore con pagamento di acconti in misura almeno pari al 50% del costo di acquisizione degli investimenti.
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CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO
Il calcolo verrà effettuato confrontando la stima dei consumi energetici annuali conseguibili tramite gli investimenti complessivi nuovi con i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio del progetto, in relazione alla struttura produttiva o al processo interessato dall’investimento.
Se non sono disponibili dati energetici registrati, i consumi relativi all’esercizio precedente sono determinati tramite una stima operata attraverso l’analisi dei carichi energetici basata su dati tracciabili.
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NUOVE IMPRESE
Rientrano in questa definizione le imprese attive ovvero che hanno variato sostanzialmente i prodotti e servizi resi da meno di sei mesi dalla data di avvio del progetto di innovazione.
Per queste imprese, per la misurazione del risparmio energetico, si dovrà fare riferimento a uno scenario controfattuale, in particolare l’impresa dovrà:
1) individuare, rispetto a ciascun investimento effettuato in beni materiali e immateriali nuovi, almeno tre beni alternativi disponibili sul mercato, riferito agli Stati membri dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo, nei cinque anni precedenti alla data di avvio del progetto di innovazione;
2) determinare la media dei consumi energetici medi annui dei beni alternativi individuati per ciascun investimento sulla base di quanto previsto alla lettera a);
3) determinare il consumo della struttura produttiva ovvero del processo interessato dall’investimento come somma dei consumi di cui alla lettera b).
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AMPLIAMENTO DEI SOGGETTI ABILITATI ALLE CERTIFICAZIONI
Il decreto estende le categorie di soggetti abilitati a produrre le relazioni tecniche, includendo diversi organismi di valutazione e ingegneri in possesso di determinate lauree e competenze.
Il soggetto che redige le certificazioni, può anche effettuare la perizia relativa ai beni 4.0.
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COMUNICAZIONE EX ANTE VALIDA ANCHE PER TRANSIZIONE 4.0
Se un’azienda non dovesse portare a compimento la fruizione del credito d’imposta 5.0, potrà comunque accedere al credito d’imposta 4.0 (se sussistono i requisiti) senza dover ripetere la comunicazione di avvio degli investimenti (ex ante) già prodotta per il piano Transizione 5.0.
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RINNOVABILI
Per quanto riguarda gli investimenti in beni finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, sono agevolabili le spese relative a:
1) i gruppi di generazione dell’energia elettrica;
2) i servizi ausiliari di impianto;
3) i trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica, nonché i misuratori dell’energia elettrica funzionali alla produzione di energia elettrica;
4) gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.
Vengono inoltre indicati dei limiti economici per la fruizione dell’incentivo sulle rinnovabili per l’autoconsumo e sui sistemi di stoccaggio.
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FORMAZIONE
Per quanto riguarda invece la formazione, vengono individuate le attività ammesse e i soggetti esterni all’impresa che possono erogare la formazione.
Le attività formative devono includere specifici moduli rivolti alla transizione energetica e digitale dei processi produttivi.
Non rimane dunque che aspettare la pubblicazione del decreto attuativo definitivo e delle tanto attese linee guida che dovrebbero anche riportare degli esempi concreti e chiarire le modalità operative della Transizione 5.0.
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